Blog di Altercost
GRUPPO CONSILIARE ALTERNATIVA E COSTITUZIONE PER FOSCIANDORA AUGURI E RIFLESSIONI
Come ad ogni festività natalizia è un piacere per il gruppo Alternativa e Costituzione poter augurare un buon Natale e un felice anno nuovo a tutti voi. Un augurio ancora più accorato, dato il momento difficile che stiamo vivendo. Già l’anno scorso sottolineammo l’importanza di poter contare su un piccola comunità solidale e coesa come la nostra, per superare le difficoltà che il Covid ci ha messo di fronte. Con il prolungarsi dei tempi della pandemia, le risposte locali purtroppo non bastano più e si deve necessariamente ampliare lo sguardo, ponendosi interrogativi che finiscono inevitabilmente per creare non poche preoccupazioni. Ci scusiamo quindi con voi se quest’anno ci permettiamo di condividere con voi alcune di queste riflessioni, non del tutto ottimistiche. Sarebbe semplice illudersi che aggrappandosi ai buoni ideali e ai buoni propositi, la situazione generale del nostro Paese si possa magicamente risolvere nell’interesse di tutti e senza scontentare nessuno; questa illusione può essere ingenuamente alimentata dalla promessa dei consistenti fondi del PNRR, il cui arrivo non è privo di condizioni e le cui strategie di fondo potrebbero avvantaggiare alcuni strati sociali a danno di altri.
La sanità pubblica è sotto stress da anni e di certo la pandemia non ha fatto altro che acuire difficoltà strutturali che la affliggevano già in precedenza. Le difficoltà nel reperire personale specializzato, strutture carenti, accentramento delle funzioni sanitarie nei grandi centri a discapito delle periferie, liste di attesa lunghe e impazzite sono problemi strutturali che sarebbe opportuno cominciare a risolvere. Ridurre in maniera semplicistica tutta la discussione su “vaccino sì vaccino no”, rischia di nascondere i problemi endemici prima descritti che ogni giorno condizionano la cura della persona. Sia chiaro che non vuole essere una critica alla vaccinazione, che rimane lo strumento in assoluto più importante nella lotta alla pandemia, ma è il momento di invertire la rotta e ricominciare ad investire su una sanità pubblica, universale ed uguale per tutti i cittadini; una sanità pubblica meno aziendalistica, non più orientata ai bilanci di fine anno, ma che torni a fornire servizi di qualità, indipendentemente dal fatto che siano convenienti o meno. Nella Valle del Serchio la gestione della sanità è stata messa a dura prova proprio da questa logica; i piccoli ospedali come i nostri, secondo l’azienda a servizio di poche persone, sono ormai abbandonati all’inerzia e viaggiano a piccoli passi verso la dismissione. Il personale non si riesce a reperire e le liste di attesa per le cure si allungano, finendo inesorabilmente per rinforzare la convinzione che sia meglio usufruire del servizio privato, immediato sì, ma decisamente costoso e non per tutti i portafogli. Sull’argomento come gruppo consigliare ci siamo spesi e continuiamo a mantenere alta la guardia, perché i problemi che evidenziammo sul mantenimento del servizio cardiologico e di pronto soccorso sono stati risolti solo temporaneamente, pronti a riemergere, insieme ad altri, in qualsiasi momento.
Analogamente a quanto esposto per il mondo della sanità pubblica dovremmo spendere una parola anche per la scuola. Un paese che si aggrappa alla scienza per risolvere una pandemia tremenda dovrebbe aver imparato che la cultura e gli insegnamenti sono fondamentali per progredire. La scuola italiana da anni è stata messa in secondo piano. La nostra politica ha sempre visto questa enorme struttura come un qualcosa da gestire in maniera automatica, intervenendo il meno possibile sulle infrastrutture e risparmiando sul personale. Fa veramente male apprendere che ancora oggi centinaia di studenti degli istituti superiori della nostra provincia, sono stipati nei container. C’è l’urgenza di intervenire sulle costruzioni per ampliarle e dare la possibilità, anche in conseguenza alle vicende covid, di rendere meno numerose le classi. Certamente questo significherebbe avere la necessità di più docenti e probabilmente anche il dovere di stabilizzare chi per anni ha lavorato nella scuola a tempo determinato. I proclami di concorsi e assunzioni fatti negli ultimi anni si scontrano con l’evidenza di ogni settembre, quando i ragazzi si vedono cambiare la quasi totalità dei professori.
E non parliamo dell’ultima “perla” del governo Draghi, il decreto concorrenza che, tra l’altro, modificherà sensibilmente il panorama dei servizi pubblici, anche quelli svolti dai nostri Comuni, spingendo ulteriormente verso la privatizzazione e rendendo più difficoltosa la gestione pubblica degli stessi.
Il nostro timore è che ci sia ancora troppa strada da fare per invertire il modo di pensare dell’attuale classe dirigente e che anche l’occasione di investire i soldi del PNRR possa finire per stimolare la crescita dei guadagni di pochi invece che dare prospettiva, lavoro e servizi ai cittadini.
Concessa questa digressione di prospettiva più ampia rispetto al nostro Comune, ci preme sottolineare come un altro anno sia passato anche a livello amministrativo locale. Il nostro gruppo ha proseguito il proprio lavoro in continuità con gli anni precedenti, mettendo in campo una modalità aperta e costruttiva di rappresentare il ruolo della minoranza. Continueremo a ragionare per il bene del Comune piuttosto che per la nostra visibilità. Non ci interessa alzare i toni per sfruttare l’occasione di contrapporsi e mettersi in mostra, ma tratteremo sempre tema per tema convinti che a farci da guida debba essere il nostro programma.
Sperando di aver fatto cosa gradita nel proporvi qualche spunto di riflessione ancora una volta vi ringraziamo tutti e vi auguriamo uno splendido Natale ed un nuovo anno ricco di soddisfazioni.
Gruppo Consiliare “Alternativa e Costituzione per Fosciandora” 20/12/2021
LUBEC 2021
Nei giorni 7 ed 8 ottobre scorsi si è svolta a Lucca la XVII edizione del LuBeC, incontro internazionale dedicato allo sviluppo ed alla conoscenza della filiera cultura – innovazione, organizzato dal Ministero dei Beni Culturali. Partecipato da un pubblico qualificato di amministratori, dirigenti e funzionari pubblici e privati, professionisti ed operatori del settore, LuBeC è momento cardine del dibattito tra pubblica amministrazione e impresa, luogo di aggregazione e accumulazione culturale, generatore di azioni concrete di sviluppo. L’Amministrazione Comunale di Fosciandora ha partecipato alla sessione dedicata al Progetto Ducato Estense, finalizzato alla rigenerazione dei borghi su base culturale, che coinvolge ben 76 Comuni tra Toscana ed Emilia Romagna e promuove un turismo lento ripercorrendo la storia della famiglia Estense. Si tratta del progetto per mezzo del quale sono in corso (in parte già realizzati) lavori di riqualificazione della Rocca di Ceserana ed il ripristino a fini turistici della cosiddetta Casa Mendella. In quell’occasione abbiamo comunque ribadito l’importanza dell’intervento e la necessità che arrivi presto anche la seconda tranche di finanziamenti per consentire il completamento del progetto. Più in generale abbiamo sottolineato come per la nostra Valle non sia necessario inseguire un turismo di massa o “mordi e fuggi”, ma un turismo di qualità e “profondità” per coinvolgere il visitatore nel ricco patrimonio storico, culturale e colturale dei nostri territori.
Marco Bonini
ALTERNATIVA E COSTITUZIONE PER FOSCIANDORA RIBADISCE IL NO ALLE FUSIONI TRA COMUNI.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a diversi interventi sulla stampa che ripropongono l’annosa questione della necessità di fusioni tra i Comuni della Garfagnana come soluzione e panacea a gran parte dei mali che affliggerebbero questo territorio. Il nostro gruppo consiliare già alcuni anni fa, insieme ad altri soggetti, si è opposto con successo ad un tentativo di fusione tra Comuni. Riteniamo utile fare un primo intervento sull’argomento in quanto stimolati dal recente appello del gruppo Uniti per Gallicano, che invita a ridurre il numero dei Comuni per ovviare alla difficoltà di formare le liste nelle competizioni elettorali e per la necessità di avere cittadini capaci di affrontare le sfide per il prossimo futuro. Francamente non comprendiamo come questi due nobili scopi possano essere legati alle ipotesi di fusione tra Comuni. Forse Comuni più grossi forniscono politici ed amministratori più capaci? A noi non risulta nessun nesso. Secondo noi cittadini ed amministratori capaci si formano con la pratica e la “palestra” politica, con la formazione e l’esperienza, con la partecipazione il più allargata possibile. Il Comune è sicuramente l’elemento di base della democrazia e della formazione politica, per cui teoricamente più i Comuni sono numerosi e maggiore sarebbe la possibile di formare cittadini alla partecipazione politica. Ma la domanda semmai è un’altra, e qui veniamo anche al secondo punto, cioè alla difficoltà a formare liste elettorali nei nostri Comuni. Pensare di superare tale difficoltà, che è reale, con il semplice accorpamento dei Comuni, significa non voler indagare le cause di tale fenomeno. Il contesto politico/istituzionale attuale e degli due/tre decenni stimola alla partecipazione ed all’impegno politico a livello locale? A nostro giudizio la risposta è no e proviamo a dare la nostra interpretazione. Anni ed anni di antipolitica prima strisciante e poi esplicita, fenomeni reali di corruzione e malgoverno, hanno disegnato un senso comune dove il fare politica è inteso ormai in senso negativo, come attività volta a fare i propri interessi e non quelli della comunità; ma soprattutto si è posto l’accento sui costi della politica, come uno spreco inutile di risorse che nella mente di alcuni, sbagliando, è stata interpretata come la causa del nostro deficit pubblico; in poche parole si è promosso il disinteresse verso la cosa pubblica. Ora è vero che c’erano e ci sono ancora sacche ingiuste di privilegio in alcuni organismi, ma sicuramente non è il caso dei piccoli Comuni, dove c’è un’attenzione fortissima al controllo della spesa e dove gli amministratori non svolgono certo tale compito per il gettone di presenza o l’indennità di carica, che nella maggior parte dei casi sono estremamente contenute.
Semmai può essere mortificante avere pochissima autonomia decisionale, perché stanti i tagli lineari, ingiusti e molto significativi dei trasferimenti agli Enti Locali, il margine discrezionale degli amministratori dei piccoli Comuni è estremamente limitato. Ma poi diamo un’occhiata al quadro legislativo ed alle conseguenze di fatto delineatesi con le riforme degli Enti locali degli anni ’90 e successive. Tali riforme, oltre ad imporre l’elezione diretta dei Sindaci, ha trasferito quote importanti di competenze dagli organi assembleari a quelli esecutivi, mortificando il ruolo dei consigli comunali. Con l’elezione diretta dei Sindaci spesso la competizione non si svolge su idee politiche, programmi o progetti diversi, ma sulla personalizzazione della sfida; non a caso anche sulla stampa non leggerete mai in termini di elezioni comunali della lista X contro la lista Y, ma sempre e soltanto della sfida tra il candidato Bianchi ed il candidato Verdi. La democrazia è ridotta e si esaurisce alla pura sfida elettorale. Chi vince, piglia tutto!!!
Il Sindaco assegnatario di poteri enormi, nomina la Giunta e la tiene in pugno, con il potere di revoca che può esercitare in ogni momento. Il Consiglio comunale ha compiti ormai estremamente ridotti; ma comunque un premio di maggioranza ferreo assicura che non ci possano essere sorprese. Chi vince, nei Comuni sotto i 3000 abitanti, prende in dote 7 consiglieri, oltre al Sindaco chiaramente, mentre chi perde solamente 3; ciò indipendentemente dallo scarto elettorale, cioè dal fatto che ci sia stato un un 51 a 49, o un 80 a 20. Chi vince prende il 72,7% del Consiglio Comunale. Ed allora con tali numeri ha senso parlare di dibattito politico, di partecipazione, di confronto? Ci viene risposto che l’importante è assicurare stabilità, che la democrazia è questa, per cui la maggioranza governa e la minoranza controlla. Ma non è questa la democrazia partecipativa disegnata dalla nostra Costituzione!!!. Ma poi non ci meravigliamo se c’è difficoltà a trovare qualche cittadino che voglia mettersi in gioco per partecipare alla vita politico amministrativa del proprio Comune, specie laddove la vittoria, perché solo questo conta purtroppo, non sia ritenuta contendibile.
Pertanto se vogliamo riportare i cittadini alla partecipazione politica, occorre cambiare queste leggi, non certo correre verso le fusioni; a meno che le motivazioni non siano altre e che esista già un disegno per preparare il terreno all’accorpamento dei Comuni garfagnini prima della tornata amministrativa del 2024; un disegno già sconfitto nel biennio 2017-2018, che qualcuno probabilmente non ha ancora abbandonato!!
Gruppo Consiliare “Alternativa e Costituzione per Fosciandora”
La riscoperta dell’importanza di essere divisivo.
In occasione delle ricorrenze delle Feste Nazionali abbonda ormai da qualche anno la retorica della unità necessaria della nazione, delle forze politiche e dei cittadini.
Questa retorica così ipocrita e finta, mi suscita una rabbia molto forte, che mi ha portato a svolgere alcune riflessioni ed infine a rivalutare il pregio di essere divisivi.
Il 25 Aprile è diventata la festa di tutti, liberatori ed oppressori, vincitori e vinti; partigiani e repubblichini ormai sono trattati alla stessa stregua; i secondi, seppur sbagliando, sembra lo facessero in buonafede, per cui non possiamo condannarli, ma bensì accoglierli a braccia aperte in questa nazione così unita e felice. In realtà io considero il 25 Aprile una festa giustamente divisiva; deve essere la ricorrenza che ci faccia ricordare la lotta per la liberazione del nostro Paese dall’oppressore, che non era soltanto l’esercito tedesco, ma anche il fascismo che per 20 anni aveva incatenato il popolo italiano. Quindi guai a mettere tutti sullo stesso piano, c’era chi lottava per libertà e la democrazia, chi invece combatteva per occupare un altro Paese o per opprimere i propri connazionali. Non confondiamo la lana con la seta, con tutto il rispetto per la lana.
Il Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, ha perso il suo spirito originario di giornata di lotta. Nella nostra zona ormai il 1 Maggio è associato alla fiera a Fornaci, più in generale al concertone di Roma. Ed invece la ricorrenza del Primo Maggio è per natura primariamente divisiva, In quanto rappresentativa del conflitto tra il lavoratore che lotta per i propri diritti e lo sfruttamento perpetrato dal padrone che persegue il proprio profitto.
E ancora, il 2 di giugno nasce in realtà proprio da una divisione, la scelta tra Repubblica e Monarchia. Ma questa Repubblica è stata successivamente temprata con la Costituzione, che ne rappresenta il tratto fondamentale e con la quale dovrebbe sostanzialmente identificarsi. Ma abbiamo dimenticato tutti i passaggi, riusciti (Titolo V) o tentati (riforma Renzi/Boschi), occulti (Gelli) o palesi (Berlusconi, etc), per scardinare la Costituzione del ’48?
In questo senso mi viene alla mente un bel libro di qualche decennio fa dal titolo “La Resistenza accusa”, scritto da colui che era stato il commissario politico delle Brigate Garibaldi con il nome di battaglia “Comandante Botte” e che secondo me è stato uno dei migliori, forse il migliore, tra i politici del secolo scorso. La Resistenza oggi avrebbe più che mai motivi per accusare il tradimento di quei valori che furono alla base prima della lotta di liberazione e poi della Costituzione.
Ed invece il 2 giugno, tutti, a partire dal Presidente Mattarella, ad invocare unità d’intenti per realizzare in tempi brevi quelle riforme che ci faranno arrivare i soldi del PNRR. Purtroppo quelle riforme arriveranno in tempi brevi, passeranno senza la necessaria discussione in Parlamento e nel Paese, perché l’imperativo è fare presto (senza magari sapere cosa si stia facendo); saranno riforme estremamente negative per il tessuto democratico, per l’ambiente e per i lavoratori. Il PNRR è sbagliato, è stato reimpostato a favore delle imprese, del capitale, del mercato. No, non finirà per niente bene. Le protezioni sociali saranno sempre minori, le diseguaglianze sociali destinate ad aumentare. Ma cosa volete che sia? L’importante è parlare di unità del Paese, quando invece con il regionalismo e le autonomie differenziate lo spaccano sempre di più. In realtà quello che vogliono è eliminare ogni forma di dissenso al sistema.
La storia ci insegna che spesso in concomitanza con le emergenze si realizzano larghe alleanze con richiami all’unità, che sfociano in “riforme” regressive ed antipopolari che in fasi normali non sarebbero mai passate.
Come diceva Alberto Radius in una vecchia canzone degli anni ’70 “Eh no! Io non ci sto!”.
Le riflessioni post 2 giugno portano a pensare che sia necessario tornare ad essere maggiormente divisivi.
Marco Bonini - Gruppo Consiliare “Alternativa e Costituzione per Fosciandora”
Nasce il nuovo sito di Alternativa e Costituzione
Da questo mese, maggio 2021, il gruppo Consiliare Alternativa e Costituzione per Fosciandora (abbreviato AlterCost) sarà presente sul web con un proprio sito internet/blog.
Il sito “ altercost.com ” pensiamo possa essere un modo diverso e più immediato per portare la nostra voce ai cittadini di Fosciandora, e non solo.
Ciò appare ancora più importante in un periodo in cui, causa le note vicende legate all’epidemia Covid, diventa difficile utilizzare altre forme classiche di comunicazione tipo l’assemblea pubblica o la consegna a domicilio di un volantino o altro.
Al momento il sito non è ancora completo e perfetto, tuttavia abbiamo deciso di uscire ugualmente in pubblico; l’importante è cominciare a comunicare, poi il sito sarà arricchito in seguito, passo dopo passo.
Cercheremo in questa modalità di informare sulle vicende del nostro territorio e di quelli circostanti, con interventi anche di carattere generale ed altri di natura più locale; ci sarà spazio per brevi resoconti dei consigli comunali di Fosciandora ed anche per pillole di storia e promozione del nostro territorio. In questo modo potremo farvi sapere ciò che facciamo e che pensiamo, oltre a quello che succede intorno a noi.
In seguito cercheremo il modo anche per interagire con voi, per fare in modo che anche voi possiate farci sapere cosa pensate, darci spunti, pungoli e consigli.
Nelle nostre intenzioni è uno strumento di crescita collettiva e costruttiva.
Ricordiamo che per qualsiasi necessità il gruppo consiliare è a vostra completa disposizione al seguente indirizzo mail: alternativaecostituzione@gmail.com
Buon lavoro e buona fortuna a tutti.
Da questo mese, maggio 2021, il gruppo Consiliare Alternativa e Costituzione per Fosciandora (abbreviato AlterCost) sarà presente sul web con un proprio sito internet/blog.
Il sito “ altercost.com ” pensiamo possa essere un modo diverso e più immediato per portare la nostra voce ai cittadini di Fosciandora, e non solo.
Ciò appare ancora più importante in un periodo in cui, causa le note vicende legate all’epidemia Covid, diventa difficile utilizzare altre forme classiche di comunicazione tipo l’assemblea pubblica o la consegna a domicilio di un volantino o altro.
Al momento il sito non è ancora completo e perfetto, tuttavia abbiamo deciso di uscire ugualmente in pubblico; l’importante è cominciare a comunicare, poi il sito sarà arricchito in seguito, passo dopo passo.
Cercheremo in questa modalità di informare sulle vicende del nostro territorio e di quelli circostanti, con interventi anche di carattere generale ed altri di natura più locale; ci sarà spazio per brevi resoconti dei consigli comunali di Fosciandora ed anche per pillole di storia e promozione del nostro territorio. In questo modo potremo farvi sapere ciò che facciamo e che pensiamo, oltre a quello che succede intorno a noi.
In seguito cercheremo il modo anche per interagire con voi, per fare in modo che anche voi possiate farci sapere cosa pensate, darci spunti, pungoli e consigli.
Nelle nostre intenzioni è uno strumento di crescita collettiva e costruttiva.
Ricordiamo che per qualsiasi necessità il gruppo consiliare è a vostra completa disposizione al seguente indirizzo mail: alternativaecostituzione@gmail.com
Buon lavoro e buona fortuna a tutti.